Novena con Joao Pozzobon

La Madre ha già sistemato tutto

 

 

Introduzione:

 

Caro amico o amica,

questa è una novena diretta a Nostra Signora di Schoenstatt, per intercessione di suo figlio, il Servo di Dio Diacono Giovanni Luigi Pozzobon. Vorrei brevemente presentartela.

 

Anzitutto il suo significato. È certo, è reale che quei fratelli o sorelle che già sono in cielo possono aiutarci? La risposta è affermativa. Sì, esiste il mistero della Comunione dei Santi. La saggezza cristiana del popolo, per sua naturalezza ricorre spontaneamente all’intercessione di coloro che già sono accanto a Dio. Il Concilio Vaticano II, nel riferirsi ai rapporti tra la Chiesa pellegrina e la Chiesa celeste, c’insegna che quei fratelli o quelle sorelle che più somigliano a Cristo, riproducendo la sua immagine (cfr. Rm.8,29), sono modelli di vita, e intercedono per noi. E mediante loro Dio stesso ci parla. (cfr. Chiesa 50)

 

La struttura di questa novena.

Ti suggerisco:

 

·          comincia con la preghiera iniziale, per creare un raccoglimento appropriato,

·          in seguito leggi le riflessioni del giorno: la vita e l’esempio del Diacono Pozzobon possono illuminare situazioni concrete che sei costretto a vivere,

·          concludiamo con la preghiera per la beatificazione, raccomandando alla sua intercessione l’intenzione per cui vogliamo pregare questi nove giorni.

 

Puoi avere la certezza che Giovanni, dal Cielo, si occuperà del tuo desiderio, e certamente lo presenterà alla Madonna, con la quale aveva stretto uno straordinario vincolo qui in terra. Se la tua supplica è ascoltata, non ti dimenticare di essere riconoscente (sarebbe importante che comunicassi la tua testimonianza al vice postulatore) Se Dio non risponde alla tua petizione, o lo fa in un’altra maniera, o in tempi diversi ai nostri…non ti demoralizzare. Spesso “Egli scrive diritto su righe storte”. Inoltre l’apostolo S. Paolo, meditando la saggezza di Dio ci dice nella sua lettera ai romani: “…come sono inperscrutabili i suoi giudizi e quanto misteriose le sue vie!” (Rm. 11,33). Pregando lentamente cresciamo nell’atteggiamento di Gesù davanti al Padre, in quell’apertura e docilità di figlio che Lui esprime con queste parole nel Getsemani : “Abbà, Padre, tutto è possibile a Te. Allontana da me questo calice. Ma non quello che io voglio, ma quello che Tu vuoi” (Mc. 14,·36). Come cristiani, come membra di Cristo, siamo chiamati a condividere la sua vita, il suo destino. Ossia a soffrire con Lui per essere un giorno con Lui glorificati. Il Diacono Pozzobon ha vissuto questa realtà. Ha sperimentato lavori, lotte, e sofferenze, ma tutto questo è stato illuminato sempre di più dal mistero, illuminato della vittoria finale di Cristo: “La vita è resurrezione”.

 

Questa novena ha come titolo parole che Pozzobon soleva ripetere in qualsiasi situazione incerta: “A Mae ja arrumou”, la Madre ha già aggiustato tutto. Vuol dire, perciò, una Novena di fiducia. La gioia di Maria è mettere tutto il suo potere e tutta la sua bontà in favore dei suoi figli. Questa è stata l’esperienza di Giovanni. Dio voglia che sia anche la nostra!

 

Padre Esteban Uriburu

Vice Postulatore della causa

di canonizzazione del Diacono

Giovanni Luigi Pozzobon

 

 

Il decreto di apertura

della causa di canonizzazione

 

“Per lode e gloria di Dio Uno e Trino e per la formazione del popolo cattolico, avendo ricevuto ed esaminato la petizione ed altri documenti presentati dal postulatore competente, dopo aver ascoltato i vescovi della provincia ecclesiastica di Porto Alegre e dopo avere invocato le luci del Divino Spirito Santo, decreto di iniziare la causa di Canonizzazione del Diacono Giovanni Luigi Pozzobon. Decreto anche la costituzione di un Tribunale speciale incaricato della causa, pregando i suoi membri di seguire con diligenza il mandato della Costituzione Apostolica: ”Divinus perfectionis Magister” del 25 gennaio 1983 e le norme promulgate dalla Congregazione per le Cause dei Santi il 7 febbraio 1983.

Stabilisco che si apra questa causa il giorno 12 dicembre del 1994, la festa di Nostra Signora di Guadalupe e il giorno in cui Giovanni Luigi Pozzobon compirebbe 90 anni.

 

Santa Maria 12 dicembre 1994,

Mons. Ivo Lorscheiter, Vescovo Diocesan,o                         

Padre Erebany Edu Vargas di Padua.

 

 

 

NOVENA

 

 

Preghiera iniziale (per ogni giorno)

 

Carissima Beata Vergine Maria,

Madre e Regina e Vincitrice Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt, m’inginocchio ai Tuoi piedi (spiritualmente) nel Tuo Santuario con fiducia filiale. Accoglimi nel Tuo cuore materno e trasformami, in Cristo Tuo Figlio, utilizzami come Tuo strumento. A somiglianza del Tuo “piccolo asinello”, il Diacono Luigi Pozzobon, insegnami a scoprire la mano benevola e ferma di Dio Padre in ogni circostanza e momento della mia vita. Già ti ringrazio, Madre, perché sempre impegni il tuo potere e la tua bontà in favore dei Tuoi figli e delle Tue figlie. Amen

 

 

La preghiera per la beatificazione

del Diacono Giovanni Luigi Pozzobon

 

Santissima Trinità,

Padre, Figlio e Spirito Santo, Tu hai fatto di GIOVANNI LUIGI POZZOBON, un marito e un padre esemplare, un laico fedele alla causa dell’Evangelizzazione, un instancabile pellegrino di Maria, un amico dei poveri, un Diacono umile e servitore.

Ti chiediamo fiduciosi: fa’ anche di noi cristiani e apostoli colmi di ardore ed impeto.  E se è la tua volontà, conduci la Chiesa a proclamare ufficialmente le virtù eroiche di questo tuo servo.

Preghiamo con Maria, la Gran Missionaria, per la tua Gloria, la santità delle famiglie e la fioritura della Tua Chiesa. Amen.

 

(Approvata da Mons. Ivo Lorscheiter, vescovo di Santa Maria, Brasile)

 

Chiedere la grazia che si desidera

Pregare un Padre Nostro, un’Ave Maria e un Gloria.

 

 

 

PRIMO GIORNO

 

Padre di Famiglia

 

     Giovanni Luigi Pozzobon è cresciuto in una semplice famiglia di contadini, distinguendosi come un figlio devoto e un fratello affettuoso. Sposato con Teresa Turcaro, dopo 5 anni ha provato il gran dolore della lunga malattia e morte della moglie, che gli aveva regalato 2 figli. Sposato di nuovo con Vittoria Filippetto, da cui ha avuto 5 figli, ha vissuto con lei 47 anni di vita matrimoniale. Il suo lavoro di piccolo commerciante e poi la grande Campagna del Rosario della Madonna Pellegrina di Schoenstatt non sono stati mai un motivo per non curare la sua famiglia, che sempre ha considerato il primo dei suoi doveri.

     “Desidero essere seppellito nel cimitero di Santa Rita, accanto alle due mie mogli, poiché durante lunghi anni abbiamo vissuto insieme la vita matrimoniale. Loro sono state fedeli al mio fianco, accompagnandomi in questa grandiosa missione, e con loro sono potuto giungere alla terza Sposa, la sacra e grande missione della Campagna del Santo Rosario”.

“L’obiettivo attuale è salvare la famiglia, con tutte le nostre forze mediante la santità”.

“Dio è sempre presente in queste cose semplici, il sapere è Suo, e a Lui supplico la grazia di chiedere a tutti perdono, quando non li ho contraccambiati: e così posso partire tranquillo, lasciando nel cuore di tutti il mio ricordo, portando a tutti la presenza di Dio” (Testamento)

     La famiglia cristiana è oggi messa alla prova da molteplici pressioni e difficoltà: dolorose separazioni tra le coppie, assenza di uno dei genitori, falsi valori che propone la televisione, tra le tante cose, che portano ad un debilitamento della famiglia, dei vincoli familiari. Inoltre le crescenti esigenze della vita economica complicano spesso i genitori, con le conseguenze di dover prevedere situazioni difficili.

     Giovanni Pozzobon ha sempre considerato la vita familiare, come la sua prima responsabilità, nonostante le infinite attività e il gran lavoro, anche dopo essersi dedicato totalmente alla Campagna: “Io avevo detto alla Madonna che poco importa muovere il mondo intero, se trascuro la mia famiglia. Se avessi proceduto così, ora non starei facendo nulla….Ma tutto è andato bene. Se Dio vuole che io realizzi questa missione, allora devo occuparmi della mia famiglia, e posso compiere tutto”

 

Riflessione

 

Devo sempre ricordare che occuparsi della famiglia, è la cosa più importante!

Ringrazio per le esperienze di famiglia che ho avuto?

Riconosco con umiltà le mie mancanze verso la famiglia, e so, come Giovanni, chiedere perdono?

Che cosa posso fare per la mia famiglia come posso creare un clima di famiglia dove vivo e lavoro?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

grazie di averci dato con la vita semplice di Giovanni, un esempio luminoso di un marito autentico e di un padre di famiglia cristiano. Tu che hai vissuto tanti lunghi anni nella Sacra Famiglia di Nazareth, insieme a Gesù e a Giuseppe, chiedi per noi la grazia di dare valore alla nostra famiglia, e di dedicarci a lei, arricchendo così la vita della Chiesa e della nostra patria. Amen

 

 

 

SECONDO GIORNO

 

Il pellegrino del Santuario di Schoenstatt

 

     Giovanni Pozzobon si sentiva invaso ogni tanto da una profonda nostalgia di qualcosa che non riusciva a capire cosa fosse. Questa specie di pena continuò fino al suo incontro con Schoenstatt nella città di Santa Maria. Ma piano piano nello scoprire e nel dedicarsi totalmente alla sua grande missione, questa nostalgia scomparve totalmente (aveva 46 anni)

     “Quando sono cominciati quei ritiri e quelle conferenze, io non conoscevo Schoenstatt, né sapevo che esistesse, qualcosa di realmente vitale che ho ricevevuto, è stato  comprendere la missione del fondatore. Mi sentivo come un piccolo alunno, un alunno là insieme al fondatore, P. Kentenich, e a tutto ciò che lo circondava, nonostante non conoscessi né il luogo, né il Santuario Originale. Così mi conservavo fedele, e tutto quello mi dava la forza, molto coraggio e sicurezza, perché sempre sono restato unito all’origine” (Eroe oggi, non domani, P S. Uriburu).

     Le circostanze hanno voluto che Pozzobon, un piccolo commerciante padre di sette figli, s’incontrasse a metà della sua vita con Schoenstatt. L’11 aprile 1948 nella zona della parrocchia dell’Addolorata, cui lui apparteneva,  è stato benedetto il Santuario di Nostra Signora di Schoenstatt, dove Pozzobon ha suggellato l’Alleanza d’Amore con la Madonna, restandole sempre fedele. Alla fine dei suoi giorni scrive in una preghiera: “Carissima Madre e Regina…al rinnovare la consacrazione dei 31 anni capisco che hai accettato la mia piccolezza come quella di un bambino piccolo, sono maturato tanto per la formazione avuta nel tuo Santuario scoprendo una ricchezza meravigliosa: non vedevo, ma credevo…” (Eroe oggi, non domani” P. S. Uriburu)

     Pozzobon è stato arricchito nel Santuario specialmente da tre grazie: la grazia dell’accoglienza nel cuore di Maria e di Cristo, la grazia della trasformazione interiore e la grazia della fecondità apostolica. Ma al contempo lui si è dedicato completamente alla sua missione, portando la Madonna dappertutto dove gli era possibile: “Ho compreso la missione e la mia dedicazione a lei è stata totale” (Testamento)

 

Riflessione

 

Ho avuto qualche contatto con la Beata Vergine nei suoi Santuari di Schoenstatt?

Ho sperimentato le grazie dell’accoglienza, della trasformazione interiore e della fecondità apostolica?

Conosco la vita di P. Kentenich e la sua missione?

Non vorresti collaborare con la missione della Madonna dai suoi Santuari di Schoenstatt come la Grande Educatrice del popolo e dei popoli?

 

Preghiera

 

“Confido nel tuo potere e nella tua bontà.

Mi affido a Te con filiale pietà;

in ogni situazione la mia fiducia sei Tu,

o Madre Ammirabile e il tuo Figlio Gesù.”

 

 

 

TERZO GIORNO

 

Lo  Strumento di Maria

 

“In quel giorno Maria si levò in tutta fretta, s’incamminò nella regione montuosa, verso una città di Giuda”. (Lc. 1,39)

 

     1950 Anno Santo. Il 10 settembre, Suor M. Teresina affidava a Giovanni Pozzobon un’Immagine della Madre Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt, affinché la portasse in pellegrinaggio alle famiglie della parrocchia e recitasse con loro un rosario. “Non c’è bisogno che Lei esca tutte le sere con l’Immagine”, gli ha detto la Sorella “”basta che si occupi, che vada in pellegrinaggio per le case”. Al ricevere l’Immagine, Giovanni ha sentito nel suo cuore, che gli si affidava la Madonna, e in quel momento prese una decisione irrevocabile: “io uscirò tutte le sere con l’Immagine”

     “ Quello che più ci commuove in queste visite è l’ammirabile operare e la presenza della Madre di Dio, poiché tutte le porte si aprono per riceverla. Tutti i cuori si aprono, siano ricchi o poveri, saggi o ignoranti, si aprono le porte delle scuole, degli ospedali e delle carceri. (“Eroe oggi, non domani… “ (P. S. Uriburu)

     “…La Madre, in una lunga giornata di pellegrinaggio, con la spiritualità d’amore e della carità fraterna, e lo spirito di formare la gran famiglia mariana per Gesù e Dio Padre con il suo metodo pratico: la preghiera del Santo Rosario a domicilio e l’organizzazione delle famiglie – le visite mensili – affinché entri la misericordia e la pietà di Gesù, suo Figlio, in tutti i focolari” (…Quadro n.º 5, 1965)

     Quel famoso pomeriggio del 1950, quando Giovanni Pozzobon si era recato con la Madonna Pellegrina di Nostra Signora di Schoenstatt, a recitare il rosario in una famiglia, non avrebbe mai immaginato che da quel giorno cominciava un pellegrinaggio, che sarebbe durato 35 anni (1950-1985), camminando con quell’Immagine per più di 140.000 chilometri fino alla fine della sua vita…. La Madonna lo aveva scelto come strumento per una grande Visitazione, che Ella voleva intraprendere dal suo Santuario per manifestarsi come la Gran Madre e Grande Educatrice del popolo, annunciando il messaggio dell’Alleanza d’Amore e le grazie del pellegrinaggio, dimostrando di essere la grande Portatrice di Cristo, suo Figlio. Questa Campagna che cominciava nell’ambito di una Parrocchia della città di Santa Maria, con il tempo si diffonderà in tutto l’immenso Brasile, e attraversando le frontiere sarebbe diventata internazionale e mondiale. “Che questa grandiosa Campagna del Santo Rosario…significhi una gran fioritura nella grande Opera di Schoenstatt, che si diffonda in tutto il mondo, per il gran bene della Santa Chiesa”. Ha scritto poco tempo prima della sua morte.

 

Riflessione

 

Ho avuto qualche esperienza della presenza e dell’opera della Madonna nella mia vita e in quella degli altri?

Confido nel suo potere e nella sua bontà?

Non vorresti collaborare con Lei nella grande Visitazione che ha intrapreso, per portare  Cristo, suo Figlio a tutte le famiglie?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

Tu, come la gran Portatrice di Cristo, vuoi intraprendere una grande Visitazione per tutto il mondo. Dimmi come e quanto posso aiutarti in questa gran missione, E se posso farlo  personalmente, insegnami ad offrirti le mie preghiere e sofferenze per appoggiare la tua marcia verso la vittoria. Amen

 

 

QUARTO GIORNO

 

L’Apostolo di Maria

 

     Giovanni Pozzobon aveva recitato il rosario fin da bambino, secondo la consuetudine della sua famiglia d’origine, e aveva conservato quest’abitudine dopo sposato, prima con Teresa poi con Vittoria. Quando in settembre 1950 riceve l’Immagine della Madonna Pellegrina di Schoenstatt, comincia a recarsi con Lei a recitare il Santo Rosario nelle famiglie. Inoltre per consolidare la sua vita interiore, e come espressione del suo amore per la Madonna, da un rosario che pregava, passa a tre, e col tempo a sette, poi a 11 per terminare con quindici Rosari il giorno.  Una volta gli avevano domandato perché pregasse tanti Rosari, e lui rispose: “Io so, perché li recito, nonostante gli altri non lo capiscano, È una cosa tra la Madre ed io. Io mi sono consacrato a Lei, e dovevo darle la mia risposta” (“Eroe oggi, non domani..”, P. Uriburu)

     “Abbiamo ascoltato la rivelazione che è venuta da una fonte di grazie del Santuario: La graden Campagna del Santo Rosario, preghiera che ha aperto moltissime porte e migliaia di cuori. Il Santo Rosario, bellissima preghiera di Maria, con la ricchezza dei santi misteri, è la grande arma a cui nemmeno le porte di ferro possono resistere.  Dico per mia esperienza e dei grandi Santi devoti a Maria Santissima, che non si è mai udito dire che siano periti i devoti a Maria e al Santo Rosario” “Che attraverso il Santo Rosario sia conosciuta e amata da tutti la Madre di Dio e il Dio Trino, per amare veramente l’umanità, compiendo il gran comandamento: amare ed essere amato” (Testamento)

     La vita di Giovanni Pozzobon è unita, dalla sua infanzia, al Santo Rosario. Quando comincia la Campagna, cui consacrerà la seconda parte della sua esistenza, fa una profonda esperienza nel pregare questa tradizionale preghiera mariana. Riconosce che il Rosario gli ha aperto molte porte e migliaia di cuori, che è un’arma spirituale, che è la liturgia dei poveri, che li avvicina a Dio mediante Maria, in cui si può meditare tutta la vita, la morte e risurrezione di Gesù, il Figlio di Dio. Il Rosario è un mezzo per convocare il popolo, per promuovere pellegrinaggi e dopo averlo recitato si può evangelizzare nelle famiglie. Nel 1952 P. Kentenich aveva proposto durante la sua visita a Santa Maria, dopo aver conversato con Giovanni Pozzobon, di dare impulso a due correnti spirituali: il Movimento del Rosario e il Movimento eucaristico mediante l’Adorazione.

 

Riflessione

 

Qual è stata la mia esperienza al recitare il Santo Rosario?

Ho imparato ad unire i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi nella vita di Cristo e Maria con i misteri della mia vita?

Non vorrei chiedere la grazia alla Madonna di recitare il Rosario ogni giorno?

Che cosa posso fare per insegnare agli altri a recitare questa bella preghiera mariana?

 

Preghiera

 

Aiutaci, Padre, a chiudere

le porte dei sensi.

Che una luce chiara penetri nelle nostre anime

illuminandoci mediante il caldo splendore della fede.

Introducici profondamente

 nel mistero della Redenzione.

 

Concedici la grazia

di captare con il cuore,

quanto Il Rosario ci dice,

quanto i misteri ci propongono

E saper adattare tutto questo a

quello che facciamo o evitiamo.

 

Immergici nel mare d’amore

da cui il Rosario

ci dà da bere in abbondanza,

infiamma la nostra debole volontà di sacrificio

con l’ardente amore

di Cristo e Maria

 

(Padre Kentenich)

 

 

 

QUINTO GIORNO

 

L’uno per l’altro

 

“Quanto avete fatto ad uno solo dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt. 25,40)

 

     Giovanni Pozzobon era un uomo sensibile alle necessità del suo prossimo. Quando era giovane e lavorava la terra con sue sorelle, sceglieva sempre il lavoro più pesante per alleviare le sue sorelle. Qualche giorno prima di sposarsi, aveva chiesto perdono alla sua famiglia se qualche volta li aveva offesi o defraudati. Aveva aiutato suo padre, quando si era trovato in difficoltà economiche. Aveva collaborato nella costruzione di una Chiesa. A Santa Maria era amico e collaboratore del suo parroco. Aiutava sempre i vicini con il suo piccolo calesse a cavallo. Quando comincia la Campagna: visita tutte le sere una famiglia, erige una piccola Cappella, costruisce la “Vila Nobre de Caridade”, (il Villaggio Nobile di Carità), promuove una festa per Natale a beneficio dei bambini poveri e visita le scuole, i carcerati, e gli ammalati portando loro la Comunione. Aiuta molti a ritornare alla Chiesa. Assiste spesso i moribondi, ma non trascura mai la sua famiglia, che per lui era la prima cosa.

     “L’obiettivo attuale…è essere un riflesso della giustizia cristiana, l’uno per l’altro, per una nuova conquista della dignità e del rispetto della persona umana, con i suoi valori incontrandoci con i bisognosi”.

     “Ora al partire per la Verità, in cammino verso la dimora eterna, verso l’eterno riposo, dico a tutti: sono partito con amicizia e con pace, questa è la maggior ricchezza che posso portare per la gloria eterna. Così lascio il mio addio, addio eterno, e la pace con tutti coloro che continuano camminando in Terra”  (Testamento)

     Viviamo in un mondo confuso, e che perciò traballa senza un giusto equilibrio. La lotta per la vita ha indurito il cuore di tanti. Siamo immersi in un mare di notizie ed immagini, che tra le tante cose ci trasmette la televisione, ciononostante molta gente soffre di solitudine. C’è bisogno di cuori grandi e sensibili alle necessità degli altri, c’è bisogno di calore umano e d’amore cristiano. Giovanni con la sua vita c’indica il cammino: non l’uno nonostante l’altro, non l’uno contro l’altro, bensì “l’uno per l’altro”. La sua esperienza umana era ricchissima: si avvicinava a qualsiasi tipo di persona e nelle sue possibilità aiutava sempre il bisognoso, il povero, l’infermo, i bambini, i moribondi. Soprattutto arricchiva spiritualmente centinaia e migliaia di persone, dando testimonianza di Cristo, portandolo alla presenza di Maria, dando una vera testimonianza del Vangelo di Cristo.

 

Riflessione

 

Qual è il mio atteggiamento verso il prossimo?

Percepisco, le necessità di chi mi circonda e tento di aiutare secondo le mie possibilità?

Riconosco sinceramente, quando non agisco con amore verso il mio prossimo e so con umiltà chiedere perdono?

D’ora in avanti che cosa potrei fare per il mio prossimo?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

seguendo il magnifico esempio di tuo figlio Giovanni, aiutami a crescere nell’amore per i miei fratelli. Dammi una sensibilità sempre più grande per cogliere le necessità altrui. Dammi un cuore generoso per sapermi dedicare. Dammi un cuore forte per non scoraggiarmi di fronte alle difficoltà. Fammi un esempio di Cristo in questo mondo. Amen.

 

 

SESTO GIORNO

 

Un discepolo di Cristo

 

“Io sono il Buon Pastore. Il Buon Pastore dà la sua vita per le pecore! (Gv. 10,11)

 

     Un Vescovo argentino, all’uscire dalla piccola stanza da letto di Giovanni Pozzobon nella città di Santa Maria, ha commentato: “Ecco qui la storia di un uomo, che dalla grazia del Battesimo, è cresciuto fino alla cima della perfezione cristiana”. Giovanni, passo dopo passo, si è identificato con Gesù Cristo sempre di più tra gioie e difficoltà, nell’Alleanza d’Amore con la Madonna, trasformandosi nel Suo trasparente (cfr. Rm 8, 29). La sua vita è stato il frutto dell’azione educatrice di Maria, dal Santuario Tabor. Era Gesù Cristo che viveva in lui e nella forza dello Spirito Santo, lo faceva partecipe del mistero della Passione, Morte e Resurrezione. In Giovanni si poteva percepire qualcosa della Trasfigurazione del Signore.

     “Ogni giorno in un nuovo principio che mi porta ad occupare tutto, tutto il mio tempo, affinché Cristo sia sempre più conosciuto ed amato”. “L’amore supera tutto. Ogni mia azione vuole aprire le vie al Signore” (Il motto per l’anno 24º della Campagna)

     “Ho occupato tutto il mio tempo per Colui che è morto sulla Croce, lasciando la parola di  salvezza per tutti” (Testamento)

     La vita di Giovanni dimostra come qualsiasi autentica pietà mariana conduce sempre a Gesù Cristo, e per Cristo nello Spirito Santo verso il Padre. All’assumere la Campagna e prevedendo difficoltà, Giovanni ha aumentato la sua vita spirituale: partecipazione più frequente alla Santa Messa, fino ad assistervi ogni giorno, preghiera quotidiana della Via Crucis, ore d’adorazione davanti al Santissimo, amore sempre più grande alla Croce di Cristo (“Le rinunce e l’amore per la Croce trasformano la nostra vita”).

Il suo sempre più intenso vivere in Cristo è stato un vivere in Gesù Cristo, che si percepiva dai frutti: l’amore, la gioia, la pace, la magnanimità, l’affabilità, la bontà…(cfr.Gal.5,22) Lui aveva in maniera speciale il dono della fortezza, cui spesso si riferiva. E così mentre perseverava nella missione e nella lotta che aveva intrapreso, diventava sempre più bambino nelle mani del Padre: “Dopo che sono iniziate le croci, mi sono convertito in un bambino di spirito. Quando la Campagna andava crescendo mi sono convertito nell’asinello che caricava la Madre”.

 

Riflessione

 

Do il giusto valore al mio Battesimo, mediante il quale mi sono unito a Gesù Cristo e alla sua Chiesa?

Interpreto le sofferenze e le prove della mia vita come una partecipazione alla vita e al destino di Cristo?

Sono cosciente che il mio cammino cristiano è vivere intimamente unito a Cristo e a Maria, e camminare con Loro nello Spirito Santo, verso il Padre?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

Tu sei la grande portatrice di Cristo, la grande pedagoga del Vangelo, la Grande Educatrice del Vangelo, la Grande Educatrice della fede. Introducimi sempre più nella vita e nel mistero di Cristo, tuo Figlio, Fa’ che in Lui e con Te, nella forza dello Spirito Santo, camminiamo verso il Padre. E siamo così, per tanti, strumenti di redenzione. Amen.

 

 

SETTIMO GIORNO

 

Un figlio fedele della Chiesa

 

     Fin da piccolo Giovanni era legato alla Chiesa, alla Cappella di San Pietro e a Nostra Signora della Salute a Ribeirao, e alla parrocchia di Valle Veneto, nella sua terra natale. A Santa Maria è stato per ben 50 anni un fedele della parrocchia Nostra Signora Addolorata, dove assisteva alla prima Messa domenicale. Scrive nel suo Testamento: “Ha per me un profondo significato ricordare, quando, essendo i miei figli ancora piccoli, la domenica, il giorno del Signore, ci recavamo alla nostra parrocchia di Nostra Signora Addolorata per ascoltare la Parola e partecipare al Santo Sacrificio”. Lui ha voluto essere vegliato anche dopo morto nella sua parrocchia: “non si deve dimenticare che le porte della Chiesa sono il luogo dove si cerca la vita, e che la vita ha un significato per il battesimo.”.

“Mi unisco sempre al Santo Padre e al nostro amato vescovo. ed anche ai parroci, ai sacerdoti e a tutti i religiosi, nella sublime missione di salvare le anime. Questo è lo spirito della valorosa Campagna. Vogliamo portare la pace agli uomini, rendere altri felici mediante la riconciliazione.”

“Ero molto contento di ricevere le lettere dei Vescovi precedenti. II mio saluto era: sono amico e compagno, due che siamo uno.”

     Il sempre più intenso amore di Giovanni per la Madonna diventava, al contempo, un sempre più intenso amore per la Chiesa di Cristo. Durante tutta la sua vita ha sempre compiuto fedelmente il suo dovere di assistere alla Santa Messa domenicale. Un vero amico e collaboratore della parrocchia. All’iniziare la Campagna allarga il suo campo d’azione: si mette in contatto con il suo Vescovo diocesano e con numerosi parroci. Spesso ha subito incomprensioni da parte dei sacerdoti. Giovanni ha sempre saputo conservare la sua posizione senza creare situazioni di conflitto. Ogni anno inviava al suo vescovo una relazione della sua missione apostolica degli ultimi dodici mesi.   Man mano che varcava i limiti della sua diocesi, s’incontrava con altri Vescovi. Fino alla fine della sua vita, la sua mente e il suo cuore erano aperti alla Chiesa Universale. Ogni giorno pregava e offriva le sue intenzioni per il Santo Padre. “Che questa grandiosa Campagna del Santo Rosario…si diffonda in tutto il mondo, per il maggior bene della Santa Chiesa”. (8/!2/1983).

 

Riflessione

 

Qual è il mio atteggiamento attuale verso la Chiesa di Cristo?

Do valore a quanto Dio mi ha regalato mediante la Chiesa?

Collaboro con la Chiesa come posso?

Come tollero le debolezze umane della Chiesa?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

per il Battesimo che ho ricevuto, sono membro della Chiesa di Gesù Cristo, tuo Figlio. Ti ringrazio di quanto ho avuto dalla Chiesa durante tutta la mia vita. Insegnami ad amarla con tutto il mio cuore, collaborando attivamente con la sua missione, tollerando le sue difficoltà e i suoi problemi. Amen

 

 

OTTAVO GIORNO

 

Un diacono servitore

 

     “Non è bene che noi trascuriamo la parola di Dio per servire alle mense, perciò fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona testimonianza, pieni di spirito e di saggezza….”(At, 6,2-3)

      Giovanni Pozzobon era stato invitato ad essere diacono, poiché il Concilio Vaticano II aveva stabilito il diaconato anche come grado permanente con la possibilità di conferirlo  agli uomini sposati. I periodi di formazione si tenevano nel Seminario Diocesano di Santa Maria, cinque sessioni di dieci giorni ciascuna, durante le vacanze. Giovanni, prima di iniziare il corso, si era recato a Messa al Santuario come sempre. Si era inginocchiato nel banco dell’angolo a sinistra, dove aveva lasciato un bigliettino, in cui era scritto: “Tu, bigliettino, devi rappresentarmi qui nel Santuario, perché io vado al Seminario. Madre mia, io vado al Seminario se a Te fa piacere, e per il bene della Campagna, fa’ che io riesca ad essere il Tuo piccolo diacono”. Una cosa importante per lui era non interrompere la Campagna, perciò Giovanni frequentava il corso durante il giorno e la sera aveva ottenuto il permesso di uscire con l’Immagine a visitare le famiglie.

     “La mia ordinazione (di diacono) è stata come un fiore che si è aperto, una gran gioia anche per tutti gli amici, Mi sono sentito penetrato totalmente dallo Spirito della Santa Chiesa: ho sentito quest’unione come un solo cuore. È stato un vero Cenacolo, insieme con la Madonna: l’ora dello Spirito Santo”.

     Essere ordinato diacono è stato per Giovanni Pozzobon, creare un rapporto più profondo con lo Spirito Santo. Ci renderemo conto come da quel giorno, aveva 68 anni, una forza divina, sovraumana, lo riempisse di forze e coraggio per continuare la sua opera, Scrive: “…il lavoro aumenta, ma anche aumenta la grazia”.

 

 Tra le tante opere che realizzava ne ricorderemo alcune:

 

*la Campagna del Rosario della Madonna Pellegrina di Schoenstatt,

* i battesimi (circa mille),

*portare la Comunione agli ammalati,

*l’Adorazione nelle cappelle e centri comunitari,

*la Via Crucis unendo il Santuario con il “Villaggio Nobile della Carità”,

*custode del Santissimo nella Chiesa Nostra Signora delle Grazie,

 

Uno dei suoi motti ci dà una norma fondamentale: “Chi ascolta non invecchia mai, è sempre pronto a servire”

 

Riflessione

 

Quanto e come mi dedico al prossimo?

In che cosa mi costa di più essere servizievole?

Mi accontento di compiere solo il mio dovere o cerco di dedicarmi “un po’ di più”?

D’ora in avanti in che cosa di veramente concreto potrei dedicarmi con più intensità?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

Tuo figlio Gesù si è fatto uomo non per essere servito, ma per servire. Anche la Tua vita è stata una continua dedicazione. Fa’ che il mio spirito di servizio sia sempre più intenso, affinché, come tu “piccolo diacono” Giovanni, anch’io possa riflettere nel mondo lo spirito di servizio di Nostro Signore. Amen

 

 

NONO GIORNO

                                     

La vita è resurrezione

 

“Se poi Cristo non è risorto, vana è la vostra fede” (1 Cor. 15,17)

 

     Giovanni Luigi Pozzobon è stato educato dalla Madonna nel Santuario TABOR di Santa Maria, specialmente consacrato alla Trasfigurazione del Signore. Il suo amore per Maria è maturato in un profondo amore per Cristo, suo Figlio e per la sua opera di redenzione. La sua vita si è concentrata sempre di più nel mistero della Passione, Morte e Risurrezione del Signore. Da una parte si sapeva e sentiva un figlio prediletto del Padre, amato tanto da Lui in una maniera speciale. Dall’altra parte sapeva affrontare il mistero della Croce, in attesa della Resurrezione e della Trasfigurazione.

     “Madre, Regina e Vincitrice Tre Volte Ammirabile di Schoenstatt…d’ora in avanti quest’essere uno strumento sacrificale, pioniere del Tuo Santuario, disposto a consumarsi per Te…. Con amore abbraccio la Croce che il Padre Celeste mi ha destinato….Che ogni sofferenza e dolore che mi mandi, si trasformi in una costante gioia e ringraziamento”

     “La vita di sacrificio e le rinunce per amore sono un sorriso per il Cielo”.

     “Se un giorno mi troverete morto sul ciglio della strada, sappiate che sono morto di gioia”

     Questo suo spirito è rimasto chiaramente espresso nella sua ultima opera apostolica: la Via Crucis che unisce il Santuario con il “Villaggio Nobile della Carità”. In una lettera ne ha definito le caratteristiche:

 

*Si chiamerà “Via della Vita”

*Terrà15 stazioni e non quattordici, essendo destinata l’ultima a meditare la Resurrezione del Signore.

*Si percorrerà la prima Domenica di Quaresima, cominciando così la preparazione del tempo di Quaresima e la Pasqua di Resurrezione.

*Terminerà con una gran Croce di legno, non nera, bensì chiara con quest’iscrizione: “LA VITA È RESURREZIONE”

 

Riflessione

 

Come reagisco al dolore e alle prove della vita?

So accettare come Giovanni, con fede per mano del Padre Celeste?

Posso comprendere nella fede le mie sofferenze, unite a quelle di Cristo, nell’attesa di una (mia) resurrezione finale?

Sono capace di comprendere che il Cammino della Croce (Via Crucis), è al contempo un Cammino di Vita?

 

Preghiera

 

Carissima Madre,

il nostro pellegrinaggio terreno assomiglia ad una strada con tanti ostacoli e difficoltà. Così come quella che Tu hai percorso. Intercedi per me la grazia di sapere accogliere tutto, anche quello che mi fa soffrire, per mano del Padre Celeste, che misteriosamente mi vuole condurre al Cielo, alla Patria eterna, alla Trasfigurazione finale. Amen.

 

Preghiera

Canonizzatelo voi!!!

Il Vescovo di Santa Maria Helio Rubert ha detto alla chiusura del processo diocesano: “L’obiettivo finale di una canonizzazione siamo noi, i fedeli. Siamo i beneficiari. Sono i fedeli che hanno bisogno che la Chiesa continui a proporre nuovi modelli di Santità, capaci di aiutare e di motivare, come modello di santità, a vivere il Vangelo realizzandosi come persona, come cristiano e come cittadino”. Ora dobbiamo solo aspettare che la causa avanzi a Roma.

Intensifichiamo i nostri sforzi, affinché avvenga al più presto un miracolo attraverso la sua intercessione. Ancora una volta si ripete nelle nostre orecchie l’imperativo:

Canonizzatelo voi!!!!

Giovanni Pozzobon ha scritto: “Continuerò accanto a voi, rivelando le bellezze e le grandezze di Dio”

Lui ha dedicato la sua vita a “salvare le famiglie”, interessandosi delle loro necessità spirituali e materiali: lui ti aiuterà. Sono tanti coloro che grati hanno già sperimentato la sua intercessione.

LA PREGHIERA PER LA SUA CANONIZZAZIONE

 O Dio, nostro Padre, hai fatto di Giovanni Luigi Pozzobon un marito e un padre esemplare, un amico dei poveri e un pellegrino instancabile. Lui ha dedicato la sua vita a portare la Nostra Signora di Schoenstatt alle famiglie, agli ospedali, alle scuole e alle carceri, pregando il Rosario. Padre, perciò, fiducioso, ti chiedo, che se è la tua volontà, questo tuo servo sia canonizzato, e che per la sua intercessione io possa ricevere la grazia di cui tanto ho bisogno (Chiedere la grazia….) Fa’ che io sia anche un cristiano entusiasta e un apostolo ardente al servizio del tuo Regno. Prego così con Maria, la Gran Missionaria, per la tua gloria, per l’affermazione della Chiesa e la Santificazione delle famiglie. Amen

Preghiamo: Un Rosario o un Padre nostro, un’Ave Maria e un Gloria

Se la tua preghiera è stata ascoltata, scrivi a:

ISTITUTO SECOLARE DI SCHOENSTATT SORELLE DI MARIA

VIA AURELIA ANTICA, 112

I 00165 ROMA

Tel. (0039) 06/637.87.80